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L'urbanistica non potrà essere più quella di un tempo. L'esperienza della crescita ininterrotta dell'urbanizzato su cui questo sapere si è costruito, almeno in Europa va arrestandosi e si moltiplicano nel nostro continente le situazioni di contrazione, di dismissione e abbandono, seppur in forme e con intensità diverse in relazione alla concomitante crisi economica. Nello stesso tempo è sempre più evidente la gravità delle condizioni ambientali del nostro pianeta e la centralità che la questione ecologica dovrebbe assumere nelle scelte di governo del territorio, così come i limiti della regolazione neoliberale che ha fortemente condizionato nell'ultimo trentennio le principali scelte urbanistiche. Questo libro propone degli spunti per perseguire una strada differente: avanza una differente agenda per la politica nazionale della città e del territorio, segnala qualche prima questione che emerge nel fare urbanistica a scala locale dopo l'esperienza della crescita, evidenzia l'inadeguatezza di alcuni quadri legislativi recentemente proposti. Nel ricercare nuove strade segnala tuttavia anche le radici profonde di una disciplina, il valore di alcune sue esperienze, di alcuni suoi fondamentali dispositivi che pur entro un nuovo quadro possono e debbono essere richiamati per pensare un differente futuro o perlomeno per criticare un presente insoddisfacente.